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23
mar-2018

Spello, splendidissima Colonia

Cosa vedere a SpelloSta appoggiata su un fianco del monte Subasio come una vecchia signora, con grazia ed eleganza.

Guarda Assisi che rimane ad appena venti chilometri di distanza, fiera di essere, com’è scritto all’uscita della superstrada, “città d’arte e dei fiori”. Vale la pena sostare qualche giorno a Spello e utilizzare la cittadina umbra come base per esplorare il Subasio, la cui cima d’inverno si copre di una spruzzatina di neve come fosse zucchero a velo. Da vedere i tre castelli medioevali che cingono il monte: Collepino, San Giovanni ed Armenzano.

Spello è orgogliosa del suo passato di città romana. Un tempo capitale federale dell’Umbria, Hispellum fu conquistata dai Romani, ma riconosciuta nella sua autonomia e identità. Nei pressi della suggestiva chiesa di San Claudio, presso le rovine del teatro romano, venne rinvenuta nel 1733 un’epigrafe nota oggi come il “Rescritto di Costantino”, risalente al 336 d.C., nella quale l’imperatore riconosceva alla città l’antico ruolo di santuario etnico degli Umbri e consentiva di tornare a celebrare in terra spellana le manifestazioni rituali dell’antica lega delle città umbre.

Oggi quel Rescritto è conservato nel palazzo comunale ed è lo spunto per una rievocazione storica che si svolge ogni anno a fine agosto. Ma la Spello romana la si può apprezzare ora più che mai con l’inaugurazione il 24 marzo della Villa romana dei mosaici, uno splendido edificio venuto alla luce durante i lavori di scavo per la realizzazione di un parcheggio interrato, a pochi passi dalla Porta Consolare. Questa porta è caratteristica per le tre statue dei consoli romani che vi sono state collocate e anche per il grande albero di ulivo che svetta dalla cima della torre medioevale adiacente. Quell’albero, o più probabilmente un suo antenato, è raffigurato lì già in alcune tele del Cinquecento. Dalla porta inizia la via principale di Spello, l’antico decumano romano, che oggi porta il nome di via Giulia, in ricordo della Gens Iulia. Non a caso l’appellativo di Spello era “Splendidissima Colonia Julia”.

Lo si percorre per qualche centinaio di metri fino a incontrare sulla destra Santa Maria Maggiore, la cattedrale, con la sua notevole facciata romanica. All’interno si trova la Cappella Baglioni con i meravigliosi affreschi cinquecenteschi del Pinturicchio. Al momento la chiesa non è visitabile per interventi di restauro, ma un’altra opera del maestro umbro si trova poco più avanti, nella chiesa di Sant’Andrea, nella quale da non perdere è anche una tela di Dono Doni “Giuseppe accetta la Madonna”, che ritrae un episodio poco ritratto dagli artisti.

A poca distanza c’è anche la Pinacoteca comunale che merita una visita, prima di prendere la via che conduce alle Torri di Properzio, recentemente restaurate e visitabili. Qui si trova forse la porta più imponente di accesso a Spello, quella che guarda verso Perugia, con cui ci furono tante guerre in passato. Lo stesso San Francesco venne catturato quando combatté contro Perugia insieme agli assisani. Che poi il poeta latino Properzio, che dà il nome alle Torri, sia nato veramente a Spello oppure ad Assisi o a Bevagna non è dato saperlo. Da qui la nostra visita prosegue costeggiando le mura e poi inoltrandosi nei vicoli che sono davvero deliziosi e un apposito trekking urbano guidato consente di scoprirli. Dalla quantità di fiori in vaso che incontrerete si capisce da dove viene l’appellativo di “città dei fiori”, tanto che è nato un concorso che vede impegnati ogni anno gli spellani sfidarsi a decorare balconi e vicoli.

Proseguendo si arriva al Belvedere dei Cappuccini, uno dei punti più elevati della cittadina, da cui lo sguardo nelle giornate terse arriva fino a Perugia. Si può visitare la chiesa di San Severino del XII secolo, situata all’interno del perimetro della quattrocentesca Rocca dell’Albornoz che invece non è accessibile, ma testimonia un tempo in cui le principali città umbre erano in guerra e il cardinale spagnolo Albornoz, considerato il vero creatore della “monarchia pontificia” in Italia intraprese un vasto programma di edificazione di queste rocche. L’esplorazione di Spello prosegue scendendo per la via dei Cappuccini verso il monastero delle Clarisse di Vallegloria. La chiesa presenta una bella facciata e all’interno un ciclo di affreschi cinquecentesco.

Si esce poi per Porta Montanara, così chiamata perché guarda verso il monte Subasio. A poca distanza si trova una fonte da cui parte il sentiero dell’Acquedotto romano, molto panoramico e non troppo difficile, che raggiunge in un paio d’ore Collepino. Affascinante paese medioevale fortificato, presenta oggi i resti di quattro delle sette torri che aveva un tempo, e dispone di un grande parcheggio dove poter sostare con il camper. Man mano che ci si inoltra per il sentiero dell’Acquedotto o per la strada asfaltata, fate attenzione a non perdere la vista di Spello distesa tra gli ulivi. Una delle nostre maggiori opere d’arte è il paesaggio.

(Testo pubblicato su PLEIN AIR, marzo 2018)

La villa dei mosaici

Appena fuori dalle mura di Spello, verrà aperta alle visite questo mese una villa romana risalente al III-IV sec. d.C., in piena età tardo-imperiale. Vale la pena visitarla per la ricca pavimentazione a mosaico che ricopre oltre 500 metri quadri di superficie. Il proprietario della villa, che si estendeva per 4 mila metri quadri, doveva essere probabilmente una personalità non solo facoltosa ma soprattutto attenta all’arte. Dalla tecnica e i temi trattati gli esperti desumono che vi abbiano lavorato maestranze da Roma o comunque esterne al territorio umbro: i mosaici siciliani di Piazza Armerina e quelli di area cartaginese li ricordano molto. Sono rappresentate figure di animali selvatici (pantera, cervo, cinghiale, anatra etc.) e fantastici. Al centro dell’ambiente emerge una scena di mescita con due figure maschili, nude, di profilo. Altri personaggi hanno in mano elementi vegetali o attributi legati al mondo dell’agricoltura, probabilmente raffiguranti le quattro stagioni.

Per informazioni: info@villadeimosaicidispello.it

INFO

Dove sostare
L’area di sosta per camper a Spello si trova nel parcheggio dei campi sportivi in Via Centrale Umbra e dista dal centro storico e dai suoi primi negozi circa 300 metri. L’area sosta camper è in un ampio parcheggio pubblico illuminato. Aperta tutto l’anno.

Con MyUmbria
Con l’offerta “Spello My Umbria”, in collaborazione con Sistema Museo (costo 10 euro) è possibile visitare la Villa dei mosaici di Spello, le Torri di Properzio e partecipare a un trekking urbano guidato alla scoperta dei vicoli di Spello che si tiene ogni domenica mattina. Per informazioni: info@myumbria.net

Camminare
Per chi volesse camminare esiste una rete di sentieri sul Subasio tracciati dal CAI. Buon punto di partenza è il paese di Collepino, che si trova a ridosso del parco e si raggiunge da Spello con il sentiero dell’Acquedotto romano.

Enogastronomia
A Spello è possibile acquistare del buon olio extravergine presso la cooperativa locale di produttori, “Il Frantoio di Spello”, non lontano dalla villa romana. Come cantina da segnalare, invece, Sportoletti, sulla via Centrale Umbra, uscendo da Spello, superata la chiesa di San Claudio e Villa Fidelia. Chi fosse interessato invece a fare cambusa acquistando verdure biologiche, consigliata la cooperativa sociale “La Semente” che impiega ragazzi autistici, aperta il sabato mattina(www.lasemente.it).

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